Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non č cosė.
Siediti al sole. Abdica. E sii re di te stesso.

Fernando Pessoa
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 "La fantasia giunge più lontano della vista" Baltazar Gracian... di Alessandra Mazzucco

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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Alessandra Mazzucco (del 05/04/2008 @ 18:30:53, in I Sognatori, linkato 1998 volte)

Tra i suoi amici c'erano Pavese, Hemingway, De Andrè... e già questo basterebbe per invidiarla un po'. Se poi pensiamo che ha vissuto e portato in Italia il sogno di un'intera generazione d'oltreoceano... In un'epoca in cui per una donna è quasi impensabile staccarsi dal tradizionale ruolo di moglie e madre a tempo pieno, Fernanda Pivano va contro corrente ritrovandosi con tutte le carte in regola per intraprendere una straordinaria carriera. E' colta, libera e intraprendente, ma soprattutto, possiede un singolare talento: sa come cogliere l'anima dei poeti. Se ne accorge ben presto Cesare Pavese, che per introdurre in Italia l' Antologia di Spoon River, chiede la traduzione proprio a lei. 
E' il 1943: nel bel mezzo di un regime totalitario e di un conflitto spietato, la libera voce di Edgar Lee Masters diventa italiana, senza forzature nè costrizioni, con la stessa musicalità della voce americana, gli stessi respiri del poeta.             
Gli anni del dopoguerra trascorrono in un crescendo di speranza, impegno e lavoro. Fernanda Pivano entra in contatto con Ginsberg e Keruac, iniziando con loro una leggendaria corrispondenza, scrive introduzioni per i loro testi e li traduce: ne diventa l'anello di congiunzione con il pubblico italiano. Così nel 1960, un americano vestito da impiegato, barba ispida e aria sospettosa, decide di vedere che faccia ha quest'italiana tanto occupata con la nuova poesia del suo paese. Si tratta di Gregory Corso, uno dei poeti più significativi di quel periodo. Con il suo arrivo Fernanda capisce di avere di fronte il grande poeta di un mondo nuovo, di essersi infilata nel cuore della letteratura americana, di iniziare una rischiosa avventura senza incoraggiamenti, con molta incoscienza ed assoluta passione. 
Verrà premiata: da quel momento la sua voce sarà la voce della protesta senza armi, del sogno di un mondo pacifico e libero da ogni forma di imposizione,
sarà la voce del grande miraggio di un'epoca, inseguito a ritmo di poesia.
 

 
Di Alessandra Mazzucco (del 27/02/2008 @ 22:08:49, in I Sognatori, linkato 2643 volte)

Scendi dal pero: questo libro è per te! 

Quando vi vedete è dolce e premuroso, ma le sue telefonate arrivano a cadenza settimanale? Apri gli occhi... gli uomini conoscono l'uso del telefono, se non ti chiama è perchè non ti pensa: non gli piaci abbastanza.   
Scopri che fa sesso con un'altra? Non è che lui abbia esigenze più frequenti delle tue... e non è neanche perchè sei ingrassata. Semplicemente è che non gli piaci abbastanza. 
State insieme da anni, ma ogni volta che si parla di matrimonio lui cambia discorso? Smettila di credere che non si senta pronto, è solo che non gli piaci abbastanza. 
E se sparisce? Se chiede il famoso periodo di riflessione con se stesso? Cara sognatrice,  è il caso di tornare sulla terra: non gli piaci abbastanza. 
"Gli uomini sono vigliacchi e preferirebbero affrontare il giudizio universale pur di non darti dispiaceri." Parola di Greg Behrendt, coautore del libro, uomo.
 
Una volta presa coscienza di questa terribile verità, Greg e Liz  Tuccillo (entrambi dell'impertinente staff Sex and the City) non abbandonano la povera lettrice ai suoi piagnistei, ma trovano simpatiche soluzioni di sopravvivenza e vivaci esortazioni alla conquista di qualcosa di meglio, perchè l'uomo a cui si piace per davvero, da qualche parte esiste!  
"La verità è che non gli piaci abbastanza.
Il manuale per smascherare le scuse che gli uomini raccontano e le donne si bevono"
G.Behrendt - L. Tuccillo
Salani Edizioni 
Da leggere sotto le lenzuola, da passare alle amiche, da confondere "inavvertitamente" tra le sue cose... e da prendere sul serio, ma non troppo ; - )
 

 
Di Alessandra Mazzucco (del 25/02/2008 @ 22:00:50, in I Sognatori, linkato 1441 volte)

Me lo sono chiesto e curiosando tra web e riviste... sono diventata una di loro!  

Il sogno di chi pratica il bookcrossing è condividere con più persone possibili la lettura di un libro che per qualche motivo si ritiene particolarmente interessante. Il volume viene etichettato con un codice e "liberato" in un luogo in cui si spera possa essere ritrovato, letto, registrato sul sito e liberato un'altra volta. Allo stesso tempo c'è il desiderio di imbattersi per caso in un romanzo lasciato in giro da altri, leggerlo e fargli continuare la sua corsa. E' un'idea romantica e molto affascinante quella di dare vita ai libri, ma alla fine funziona? Innanzi tutto chi, come me, si affeziona a certi racconti, si affeziona anche all'oggetto in sè, al libro e alle sue pagine, e trova insopportabile l'idea di liberarsene seppur per una buona causa. Così ho scoperto di non essere affatto l'unica che, in caso di libro "amato alla follia", si tiene ben stretta la copia e ne acquista una seconda da destinare al bookcrossing. E dove sta la convenienza? Beh, noi ci consoliamo pensando che le case editrici non andranno a rotoli...
 
In ogni caso il fenomeno funziona e continua a crescere. Si deve sempre tenere presente che non è detto che ogni volume ritrovato venga registrato sul sito, perchè non tutti possiedono un computer e con un po' di esperienza si scopre che i luoghi adatti al rilascio non sono necessariamente i più frequentati: è più facile che un libro venga raccolto dalla panchina di un giardinetto piuttosto che da quella di un aeroporto dove c'è il rischio che in poco tempo si ritrovi nel bidone dell'immondizia. Per ovviare a questi inconvenienti, per parlare di libri, per conoscere chi condivide lo stesso sogno di pagine in libertà, sono nati gruppi cittadini che si incontrano regolarmente una volta al mese e si scambiano volumi tra loro. Inoltre, grazie al successo di questa iniziativa e all'impegno dei più volonterosi, è possibile organizzare incontri a livello nazionale.     
 
Dipinto: "Libertà" L.Giuggioli              
 

 
Di Alessandra Mazzucco (del 05/02/2008 @ 21:34:32, in I Sognatori, linkato 2415 volte)

"Sognatore", un termine che fa pensare a qualcuno con la testa sempre persa tra le nuvole e una scarsa aderenza alla vita reale. Ci sono stati, invece, e ancora ci sono, personaggi con grandi sogni e grande determinazione nel vederli realizzati. Un nome: Martin Luther King. Dalla sua famosa frase "I have a dream" nascono queste pagine dedicate ai "miei" Sognatori e ai sogni, grandi o piccoli, di tutti.

 

Il sogno di Martin Luther King, pastore battista e uomo politico, era la libertà. Negli anni '50, in alcuni stati americani, la segregazione razziale era intollerabile. Un nero non poteva essere iscritto nelle liste elettorali, doveva frequentare scuole speciali, sui mezzi pubblici trovava sedili riservati ai bianchi su cui non poteva sedersi... veniva evitato, se non deriso o addirittura perseguitato.

King senti' fin da bambino, sulla sua pelle, tutto il peso di un odio gratuito, a cui non riusciva a dare spiegazioni. Crescendo, comprese la necessità di battersi per quel diritto di libertà assurdamente negato e agi'. Grazie al suo carisma ed alla passione con cui sostenne le proprie convinzioni, venne seguito da moltissime persone che si schierarono al suo fianco in una forma di lotta non violenta, ispirata al messaggio di Gandhi. Martin Luther King fu minacciato, aggredito ed arrestato. John Kennedy, non ancora presidente, pago' per lui la cauzione e continuo' a sostenere la sua causa. Grazie alla lotta non violenta, si ottenne l'abolizione della segregazione nelle scuole e nei servizi pubblici. 
Nel 1963, King guido' una gigantesca manifestazione interraziale a Washington e pronuncio' il toccante discorso che iniziava con la frase "I have a dream":      

"...E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".


Il sogno era davvero grande, non si è ancora interamente realizzato, ma Martin Luther King non riusci' a vederne che l'inizio: fu assassinato nel 1968.   
 
Dipinto: "Della stessa sostanza dei sogni..." G.Galletta

 

 

 

 

 

 
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