Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non č cosė.
C'è solo un tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera.

Henry David Thoreau
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 ...e quel giorno, in quel luogo a quell'ora, le nuvole giocavano con la luna appena nata. ... di Alessandra Mazzucco

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Di Alessandra Mazzucco (del 01/03/2008 @ 22:21:02 in Tra lacrime e sorrisi, linkato 2221 volte)

Disperazione incontrollabile nei versi di whitman, poeta solitamente gioioso ed entusiasta. Lacrime liberatorie per un dolore che, celato con dignità durante il giorno, non attende che la notte per erompere senza più ritegno


Lacrime! lacrime! lacrime!
Lacrime notturne in solitudine,
Cadono a goccia a goccia sulla bianca spiaggia, e la sabbia le assorbe,
Lacrime, non c'è luce di stelle, desolate tenebre soltanto,
Umide lacrime dagli occhi di una testa velata.
Oh, chi è quello spettro? Quella figura che lacrima nel buio, chi è mai?
Che massa informe è quella, china, acquattata laggiù sulla sabbia?
Flusso di lacrime, singhiozzi e lacrime, spasimi, soffocati da grida selvagge.
Oh, tempesta dalle forme umane, che ti alzi e avanzi a passo svelto lungo la spiaggia!
Oh, fosca e violenta bufera notturna - oh, scoppio disperato!
Ombra cosi' posata e dignitosa di giorno, col viso calmo e il passo regolare,
Come ti lasci andare poi di notte, quando nessuno vede - oh, allora l'oceano incontenibile,
Di lacrime! lacrime! lacrime!   
 
TEARS! tears! tears!
In the night, in solitude, tears,
On the white shore dripping, dripping, suck'd in by the sand,
Tears, not a star shining, all dark and desolate,
Moist tears from the eyes of a muffled head;
O who is that ghost? that form in the dark, with tears?
What shapeless lump is that, bent, crouch'd there on the sand?
Streaming tears, sobbing tears, throes, choked with wild cries;
O storm, emboiled, rising, careering with swift steps along the beach!
O wild and dismal night storm, with wind - O belching and desperate!
O shade so sedate and decorous by day, with calm countenance and regulated pace,
But away at night as you fly, none looking - O then the unloosen'd ocean,
Of tears! tears! tears!
 
Walt whitman  
Dipinto: La notte prima di Scannabue

 

 
Di Alessandra Mazzucco (del 13/02/2009 @ 14:42:25 in Tra lacrime e sorrisi, linkato 5687 volte)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 L'invidia. Prima o poi tutti la provano, ma è un sentimento così balordo che spesso non si ammette neanche con se stessi. whitman l'ha vissuta e raccontata. 

Non si tratta di un'invidia malvagia o vendicativa e non riguarda il desiderio smisurato di prestigio nè di ricchezza. Complicità, costanza, fedeltà, "senza mai cedere per lunghi e lunghi anni"... l'amore che certe coppie riescono a difendere a dispetto di ogni avvenimento: questo è ciò che il poeta vorrebbe per sè. Non potendolo avere, non riesce a tollerarlo negli altri. Cambia d'umore, diventa pensoso, se ne va via... Possiamo dargli torto?  
 
 

 Quando esamino la gloria conquistata dagli eroi, o le
       vittorie dei potenti generali, io non invidio affatto
       i generali,
nè il Presidente con le sue funzioni, nè il ricco nel suo
       nobile palazzo,
ma quando sento dell'intimità degli amanti, di come
       stavano insieme,
di come trascorrevano la vita, affrontando ostilità e
       pericoli, senza mai cedere per lunghi e lunghi anni,
in giovinezza, maturità e vecchiaia, di come furono
       costanti, fedeli, affezionati,
allora mi faccio pensoso, e mi allontano in fretta, tutto
       pieno della più amara invidia.
 
WHEN I peruse the conquer'd fame of heroes and the
         victories of mighty generals, I do not envy the
         generals,
Not the President in his Presidency, nor the rich in his
         great house,
But when I hear of the brotherhood of lovers, how it was
         with them,
How together through life, through dangers, odium,
         unchanging, long and long,
Through youth and through middle and old age, how
         unfaltering, how affectionate and faithful they were,
Then I am pensive - I hastly walk away fill'd with the
        bitterest envy.
 
Walt whitman
 
Dipinto: "Gli amanti" A.Venturi

 

 
Di Alessandra Mazzucco (del 02/03/2008 @ 14:23:23 in Poeti innamorati, linkato 6676 volte)

Quando, nel 1860, whitman pubblico' la sezione "Calamus", da cui sono tratti questi versi, la società borghese di Inghilterra e Stati Uniti grido' allo scandalo per la presunta omosessualità del poeta. Quello che si puo' dire ora, a distanza di tempo e di aperture mentali, è molto semplice: whitman, in poche ed efficaci parole, sa descrivere le sensazioni profonde a cui spesso non si sa che nome dare... E calandosi nella sua poesia, diventa assolutamente superfluo conoscere il sesso di chi provocava in lui quel "sottile fuoco elettrico".          

O tu a cui spesso mi avvicino silenzioso, per poter stare
        con te là dove sei,
Quando cammino a fianco a te per strada, o ti siedo accanto,
        o quando resto assieme a te in una stanza,
Tu poco sai del fuoco che sottile, elettrico, per amor tuo
        guizzando mi percorre.
   
 
O YOU whom I often and silently come where you are
        that I may be with you,
As I walk by your side or sit near, or remain in the same
        room with you,
Little you know the subtle electric fire that for your sake
        is playing within me.   
 
  
Walt whitman 
 
Dipinto: "Uomo fulmine" di I.Tirelli

 
Di Alessandra Mazzucco (del 04/01/2008 @ 13:45:30 in I Poeti, linkato 4238 volte)

Un giornalista così così, che diventa grande autore. Un tipo un po' sopra le righe, certo, come tutti gli artisti, ma lui... un po' più su. E' a Walt whitman e al suo contagioso entusiasmo che dedico il primo intervento alla voce poeti".

                                                                                                                                                           

Che cos'ha di tanto speciale quest'uomo, così lontano da noi, vissuto in America in pieno 1800? E' un poeta esagerato, a tratti esaltato, innamorato della vita e della natura in ogni sua manifestazione, dell'umanità. E' impulsivo, travolge come un fiume in piena, e per questa sua esuberanza, risulta simpatico. Scrisse un'unica raccolta di poesie, "Foglie d'erba" che in quarant'anni tenne costantemente aggiornata fino alla stesura definitiva del 1892, anno della sua morte. whitman inizia il libro cantando se stesso e subito viene da pensare che sia un po' troppo borioso, ma basta voltare pagina per accorgersi che l'amore ed il rispetto che nutre per sè, viene esteso ad ogni essere vivente. Si sente parte integrante della natura e in perfetta armonia con essa. Il bello delle sue liriche è il risalto che riesce a dare all'uomo, come all'animale, o al filo d'erba, descrivendo i suoi sentimenti con un linguaggio libero dalla costrizione di strutture poetiche, un linguaggio infervorato, a volte crudo, che permette di comprendere esattamente ciò che il poeta intende trasmettere. Non ebbe vita facile whitman, dopo la pubblicazione dei suoi versi... diede scandalo per l'omosessualità che ne traspariva. Venne addirittura licenziato perchè il suo datore di lavoro trovò una copia di "Foglie d'eba" all'interno di un cassetto. Eppure, è un poeta gioioso. Le sue parole sono colme di fisicità, ma anche di grandezza spirituale e mai patetiche, neanche quando parla della morte. Parole nell'animo di ogni uomo, a cui whitman riesce a dare voce:
 
"Lettore, in te palpita la vita, tu fremi d'orgoglio e amore: sei come me, lettore. Ed io perciò ti dedico i miei canti."
 
"THOU reader throbbest life and pride and love the same as I, Therefore for thee the following chants"
 
 

 

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