Ancora l'amore nei versi un po' folli e sfrenati di un amore... mal dato.Una sincerità disarmante per questa "poetessa per un giorno" nel descrivere, delle mille sfaccettature dell'amore, quella meno nobile e idealizzata.
E' spietata presa di coscienza del senso del possesso, di una crudele gelosia, della necessità di essere amata.
E' dolorosa confessione dell'incapacità di riuscire ad amare in un modo diverso, in un modo che non aggrovigli l'uomo desiderato nei tentacoli di sentimenti esaltati.
Ma è anche la lieta scoperta di un amore, che per quanto carico di limiti e imperfezioni, non solo viene accolto, ma anche pienamente ricambiato.
Dico ti amo che vuol dire anche amami.
Voglio il tuo liquido io da fermare nel sangue
la tua bocca e la pelle
e i pensieri, le dita.
E' una tragica lotta
con chi non è me ma viene vicino.
Graffio l'immagine come la bestia
la lascio di sangue, oltraggiata.
Poi, sfinita, chiudo gli occhi senza più sogni.
Così ecco l'amore. Quello maldato.
C'è.
Ingarbugliato tra i nodi sottili
della fame d'amore,
di un moto infinito tra sentire e pensare,
raccolto in un velo di diafane trame
che come acciaio ti avvolgono forte.
L'amore maldato è quello che so.
Potresti tu forse un po' farne a meno?
Mi cerchi, mi prendi, hai fame anche tu
e con furia lo stringi. Per non farlo svanire.
M.A.
Dipinto: "Heat Lightning" di A. Wyeth
Ama la musica, la letteratura classica e il ticchettio dell'orologio a pendolo che di notte gli fa compagnia... Sogna di diventare professore di arabo ed è già sulla buona strada perchè è lui il curatore della Guida Supereva di Cultura Araba. Gli piace anche scrivere: è alle prese con un romanzo, e, naturalmente, ama la poesia. Francesco Cocorullo, eclettico studente napoletano, un giorno si è anche scoperto poeta, e seguendo la sua nuova passione ha pubblicato alcuni componimenti sulla Rivista Orizzonti e su varie antologie della Casa Editrice Aletti.
La poesia "Ciao" è autobiografica, sono versi dedicati ad una nonna e al vuoto che ha lasciato dietro di sè. L'incredulità, la sofferenza di fronte a un fatto inevitabile, poi la forza affettuosa del ricordo, dell'amore e "dell'idea divina" a vincere la morte e il suo dolore.
Ti credevo immortale,
ti credevamo immortale,
ma or sei caduta
nel giro delle stelle,
o sulla luna, 5
in una parte del ciel.
Ciao.
Non sarà una stella
Non sarà un cielo
Non sarà la fine 10
Non sarà l’addio
Non sarà niente
Nulla sarà come prima
Ciao
Francesco Cocorullo. Dedicata a mia nonna Giovanna (1907-2002).
Dipinto: "Donna alla finestra" C.D.Friedrich
Maria Rosaria Longobardi è risultata vincitrice al Premio Letterario Internazionale Nuove Lettere 2006 e ha appena pubblicato il libro "Anagrammi" nella collana Lo specchio oscuro dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli. "Il tempo dell'aquilone" nel 1999 è risultata finalista al Premio Letterario ' Elsa Morante' promosso alla rivista 'Tam Tam' di Roma.
Come il volo di un aquilone, sono versi lievi e delicati, e il pensiero dell'infanzia perduta, del tempo che inesorabile scappa via, non fanno male come in duro rimpianto.
Un aquilone volava leggero ,
in alto nel cielo :
un bimbo teneva per mano il suo filo
e lo portava in giro ,
nell’aria agitata dal vento.
Come un esile uccello
volteggiava nel cielo azzurrino
e al bimbo mancava il respiro
mentre correva sul prato
felice e contento .
Passò tanto tempo :
il bimbo diventò grande ,
adesso era un uomo importante .
Sul prato soffiava ancora il vento ,
ma lui non aveva più il tempo
di far volare il suo colorato aquilone
e poi era finita ,
purtroppo , della vita ,
la bella stagione.
Maria Rosaria Longobardi