Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non č cosė.
Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio.

Bertolt Brecht
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 Verdi suggestioni... di Alessandra Mazzucco

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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Alessandra Mazzucco (del 14/12/2008 @ 17:04:22, in Poeti bambini, linkato 4168 volte)

Teneri e spietati, sono i bambini che più si emozionano per l'arrivo del Natale. Richieste improbabili, sogni sgrammaticati ed un inquieto terribile dubbio...  

"Sono sempre io Mariolina, ci ho ripensato. Al posto di una bambola con le pile ne vorrei una senza, perchè se no le pile inquinano. Mi sarebbe piaciuto essere figlia unica. Invece ho un fratello di cinque anni che si chiama Sandro fa la primina elementare e sta sempre dietro a mamma finchè non ottiene un regalo.
Senti Babbo Natale ma tu non muori mai? Quando ti ho visto l'altro Natale mi sei sembrato molto anziano e non vorrei proprio che nel frattempo fossi morto!
Potresti spedirmi i deplias del posto dove vivi?
Una delle tue renne non si è mai addormentata in viaggio?
Come fai ad essere ricco?
E' vero che fai film in televisione?
Perchè invece di andare con la macchina vai in slitta?
Ti dirò che la mia scuola è di colore rosa rossiccia.
Quando mio nonno stava male io piangevo. Ma anche adesso piango.
Tanti saluti, buon Natale e buon anno." 
Mariolina - Porto Ercole (Grosseto)
 "Babbo Natale;
vorrei chiederti se sei solo un signore che ci vuole prendere in giro o se esisti veramente (...) Un mio amico che era vicino di banco ha detto:Babbo Natale non esiste! Io sono rimasta scioccata perchè molti compagni hanno detto pure loro che non esisti e mi sono venute le lacrime nel naso però non le ho fatte vedere ma ho strillato:Babbo Natale esiste! Purtroppo tra quelli che dicono che tu non esisti c'è anche la mia amica Arianna: l'ho cancellata dal mio Club Anti Inquinamento. La mamma ha detto che non le porterai più i regali. E' vero?
Ti prego non farmi il dispiacere di non esistere, perchè tu per me sei il mondo e la vita e anche se non mi porti i regali. L'importante è che ci sei. 
Rachele - Gambassi Terme (Firenze) 
"Caro Babbo Natale
mi spiace molto, ma è andata così! Io non credo a te perchè non puoi essere venuto dal cielo e perchè non puoi essere ricco. L'anno scorso mi ero nascosto sotto la poltrona e ho visto papà e mamma che mettevano i pacchi sotto l'albero. E allora io dissi:Dove state andando? E loro risposero: A dormire. E i regali? ribattei io. Gli abbiamo trovati fuori dal portone dell'entrata. Dissero. Però io risposi: E come si spiega che siete andati fuori dal portone dell'entrata per prenderli?. Perchè avevamo sentito suonare il campanello. E io: Ma se non ho sentito niente che ero più vicino di voi!!! E papà: Forse non l'avrai sentito, a proposito tu cosa ci fai sotto il divano?
Ecco perchè io credo che Babbo Natale non esiste e i regali li comprano i nostri carissimi e buoni genitori. Ma io voglio ancora volerti molto bene. Che ci sei o no è un nostro segreto. Ti auguro tanti auguri." 
Dino - San Gregorio (Catania)  
Qualche anno fa, Federica Lamberti Zanardi, psicologa specializzata in comunicazione di massa, e Brunella Schisa, giornalista di "La Repubblica", ebbero la fortuna di poter accedere ad un ufficio speciale, all'interno del palazzone delle Poste all'Eur di Roma. Lo battezzarono "Ministero Babbo Natale" perchè raccoglieva migliaia di lettere scritte da bambini e destinate a Babbo Natale, ma anche a Gesù Bambino, Santa Lucia, Befana e San Nicolò. Ne nacque una raccolta buffa e commuovente, intitolata "Caro Babbo Natale non fare come l'anno scorso!" pubblicata da Mondadori. 
I brani qui riportati appartengono alle pagine di quel libro. Più che il desiderio, raccontano il bisogno di credere in qualcuno che non può deludere, un bisogno che a volte si affaccia ancora, in lampi appena percettibili, nei frenetici Natali dei bambini cresciuti.
 

 
Di Alessandra Mazzucco (del 05/04/2008 @ 18:08:22, in Poeti bambini, linkato 1641 volte)

L'amicizia è uno dei temi centrali nella vita dei bambini. Peccato che quel che si impara da piccoli, non sempre venga ricordato quando si è grandi... Tra i bimbi le amicizie nascono "a pelle", in pochi istanti, ma diventano subito fortissime e un litigio si può trasformare in autentica tragedia anche se, normalmente, si esaurisce nel giro di qualche ora.  
Questa poesia è una carrellata di qualità, tutte rigorosamente in rima, che non appaiono per nulla scontate: a volte la simpatia non è accompagnata dall'educazione, o chi si dimostra comprensivo può essere noioso... non è facile trovare un buon amico, ma non è neanche facile esserlo. I piccoli autori l'hanno capito e ribaltano l'ultima strofa: prima di cercare un buon amico, bisogna sapere come diventarlo.     
 
In un amico ideale
qualche caratteristica si deve cercare.
Non dobbiamo farci ingannare dall'aspetto,
ma capire cosa c'è nel petto:
se un cuore buono a cui tutto potrai dire
o un cuore cattivo che ti potrà sempre tradire;
fra i bambini, cercando cercando
queste qualità stiamo trovando:
c'è qualcuno allegro e fiducioso
comprensivo e non noioso;
e fra tante qualità
c'è pure l'onestà e la sincerità;
qualcun altro è altruista,
educato e non egoista
e spero proprio che lui sia
un mostro di simpatia;
finalmente l'ho trovato:
collaborativo e disinteressato,
aperto e non invidioso,
spontaneo e spiritoso,
premuroso e non permaloso.
Ora che queste qualità sai
e il mondo tu girerai,
dal Polo Nord a Puerto Rico
sarai sempre un buon amico.
 
Bezzi M. Ferrera F. Brino G.
Classe quinta Scuola Dal Piaz
Torino 
"Poesie, Filastrocche e Racconti-L'amicizia"
D.D. A.Toscanini To Ed.Il Capitello

 
Di Alessandra Mazzucco (del 07/03/2008 @ 18:07:56, in Poeti bambini, linkato 8790 volte)

Leggendo i libri classici della letteratura per bambini, si incontrano parole strane, vecchie, che non si usano più. Ma non servono proprio? Sì che servono! Si può fare una poesia... Ci sono parole che ormai fanno sorridere anche noi, figuriamoci i bambini! Eppure sono preziose, da ricordare, perchè un tempo davvero c'era il calamaio, si faceva merenda con pere e salame (con le pere!?) e si giocava a biglie... Forse, metterle tutte insieme creando una filastrocca (parola ben buffa anche questa) avrà aiutato i bambini ad appropriarsene, a considerarle meno lontane e, sicuramente, essendo una produzione collettiva, a ridacchiare per un bel po'...   
  
  
 
L'abbecedario di Pinocchio sono
e di antiche parole vi porto il suono
sono vecchio, polveroso e consumato
di tempi passati conservo ancora il fiato.
 
A voi bimbi moderni
con libri colorati e bei quaderni
posso insegnare parole non più usate
ma in un tempo lontano molto amate.
 
Balocchi, brocca, citrulli e garzone
sembrano proprio una bella canzone,
osteria, zecchini, babbo, calamaio
e già risento le urla di quel burattinaio!
 
Altre parole vi posso insegnare
cari bambini se volete ascoltare.
Sono parole che tolgono la fame
sono latte, polenta, pere e salame.
Sono parole che portano allegria
son trottola, palla, biglie e compagnia.
Sono parole che rubano risate
son barbagianni, cuccagna e zuccate.
 
Infine c'è una parola antica e sempre nuova
è arcobaleno che porta pace e gioia.
  
Classe terza A
Scuola Primaria Toscanini
Torino
 
"Poesie e Filastrocche.Arcobaleni nel crepuscolo"
a cura di M.Dino Ed.Il Capitello

 
Di Alessandra Mazzucco (del 01/02/2008 @ 18:01:21, in Poeti bambini, linkato 2888 volte)

C'è un'età in cui le parole ed i pensieri riescono ad essere spontanei perchè non ancora del tutto influenzati dal mondo degli adulti. E' l'età della scuola primaria, dei poeti bambini. I "malanni" della scuola sono sotto gli occhi di tutti e spesso se ne parla, per questo sono contenta di poter segnalare una bellissima iniziativa da parte di quella scuola che invece funziona. Dal 2000, la Scuola Primaria Toscanini di Torino, diretta dal Prof.Mario Dino, bandisce un concorso di poesia riservato ai bambini delle varie classi con una regolare giuria, una premiazione e la pubblicazione dei testi. Grazie al successo delle prime edizioni, dallo scorso anno il bando di concorso è stato esteso a tutto il territorio nazionale. 


 
Da "Poesie e filastrocche. Luci e sprazzi di albe" (Ed.Il Capitello) sono tratti questi versi: il poeta visto da una bimba di nove anni.
E' una figura antica, con penna e calamaio... ma il turbamento è senza tempo e la poesia che nasce dalla piuma, sul foglio ingiallito, ha la stessa intensità di quella scritta sul quaderno a righe, con la sferografica.  
 
 
Il poeta
afferra la piuma,
la inzuppa nel calamaio
e subito
un pensiero lo avvolge
è una rima.
Sul foglio di carta ingiallita
prende vita la poesia.
Nere son le parole
che scorrono una dopo l'altra
dolce è il loro significato.
L'emozione lo prende
fiumi di parole
dalla sua mano escono quasi tremanti.
E' l'alba
stanco per la notte
passata insonne
guarda il foglio
e con occhi umidi
e la mano stanca
si accorge
chè è nata la sua poesia.
 
 
Rachele Matteoli classe 4^ elementare
Istituto Comprensivo
"Iqbal Masih"
Bientina e Buti (Pi)

 
Di Alessandra Mazzucco (del 27/01/2008 @ 15:15:53, in Poeti bambini, linkato 4044 volte)

Terezin, a pochi chilometri a nord di Praga, è il campo di concentramento diventato tristemente famoso come "campo dei bambini". Dal 1941 al 1945 ne transitarono circa 15.000, neonati compresi. Al termine della guerra ne tornarono meno di cento e nessuno di loro minore di quattordici anni. All'interno del campo gli adulti cercarono in tutti i modi di alleviare le sofferenze dei piccoli, innanzi tutto concentrando la loro presenza nelle case per i bambini in cui prigionieri insegnanti ed educatori riuscirono addirittura ad improvvisare una sorta di insegnamento clandestino; in seguito, allestendo con le immaginabili limitazioni, veri e propri laboratori di recitazione, di canto, pittura e poesia.  
Utilizzando ogni tipo di carta reperibile, spesso i formulari già stampati del campo o le carte assorbenti, i bambini attraverso il disegno e la scrittura, diedero sfogo alla paura di ciò che vedevano, al dolore che provavano e ai sogni che per la maggior parte di loro non sono mai diventati realtà.  
 
Molte sono le testimonianze giunte fino a noi, parlano di orrori e spaventi, di immagini di morte... eppure, come nelle righe di questa poesia, sono un inno alla vita.
 
 
Di nuovo l'orrore ha colpito il ghetto,                                         
un male crudele che ne scaccia ogni altro.                         
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.

I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco. 
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederti morire!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E' vietato morire!
 
Eva Pikova 
 
Nata il 15. 5. 29 - morta il 18. 12. 43 ad Auschwitz  
Disegno di Robert Bondy. Nato il 1. 3. 32 - morto il  6. 10. 44 ad Auschwitz
 

 
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