La vita da poeta "maledetto" di Charles Baudelaire inizia a sette anni quando la madre, rimasta vedova, sposa il rigido maggiore Jacques Aupick, nominandolo cotutore del figlio. L'affetto morboso verso la mamma e l'indole severa del patrigno causeranno nel bimbo un forte disagio che lo porterà ad un'ossessione edipica mai risolta. Viene espulso per indisciplina da un prestigioso collegio, termina gli studi privatamente e comincia a frequentare gli ambienti artistici di Parigi dando prova di possedere un brillante talento letterario e modi raffinati uniti ad un accentuato amore per le donne e per il lusso. Le sue passioni, però, causano ben presto forte preoccupazione in famiglia: il giovane Baudelaire sperpera notevoli somme di denaro ricevuto in prestito e quando contrae la prima malattia venerea, Aupick lo imbarca per l'India.
Al ritorno, maggiorenne, eredita il patrimonio paterno, ma prima che riesca a scialacquare ogni sostanza, i genitori ricorrono alle legge per salvarne ciò che resta. Saranno anni difficili, tormentati, caratterizzati dall'accesa passione per l'attrice creola Jeanne Duval, rapporto travagliato che durerà fino alla morte; dall'astio crescente verso il patrigno, che vorrebbe vedere fucilato; dagli eccessi di alcool, sesso, droga, ma, soprattutto, da infervorate poesie: gli anni de "I Fiori del Male". Nel celebre poema si scopre un uomo terribilmente consapevole delle sue azioni e deciso con ogni mezzo a strappare il velo dell'ipocrisia che copre la società, priva di fedi profonde ed ammalata di noia, il peggiore dei mali. Sono versi crudi, scritti con rabbia, passione ed una tale schiettezza che, appena pubblicati, vengono condannati come immorali e obbligano autore e casa editrice a pagare un'ammenda e a sopprimere sei poesie. La produzione artistica di Baudelaire non si ferma a "I fiori del male", verranno scritte altre raccolte poetiche e saggi, ma il fisico straziato dalla sifilide e dalla droga cederà, nel 1867, all'età di 46 anni.
Verrà sepolto nel cimitero di Montparnasse, accanto al generale Aupick.
C'è sempre una boa alla quale aggrapparsi... di Alessandra Mazzucco
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Charles Baudelaire
Di Alessandra Mazzucco (del 27/04/2008 @ 21:11:13, in I Poeti, linkato 2310 volte)
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