Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non č cosė.
Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio.

Bertolt Brecht
Immagine
 "Vorrei fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi." Pablo Neruda... di Alessandra Mazzucco

\\ Home Page : Articolo
A lezione da Bukowski
Di Alessandra Mazzucco (del 16/04/2008 @ 22:35:14, in Sguardi beffardi, linkato 6179 volte)

Se è vero che la poesia deve accompagnare ogni momento, Bukowski ci regala versi per quando la vita appare troppo faticosa e complicata. Sono parole beffarde e irriverenti, ma profondamente oneste. Parlano di lotta, di resistenza, di forza e di coraggio, come in una guerra, ma il fronte del combattimento non è una trincea a cielo aperto, è la comune e banale quotidianità. Non sono armi da fuoco a minacciare, ma malvagità e tradimenti. Non si rischia la morte fisica, ma una vita appassita che può diventare peggio della morte.
Parola d'ordine: resistere. Con perseveranza, impegno, un poco di fortuna e risate. Tante.
                                          Infine, assaporare con orgoglio la vittoria.
 
 
Si impara a resistere perché a non resistere
si mette il mondo nelle loro mani
e loro sono meno di
zero.

resistere significa semplicemente tirare fuori i coglioni
e meno sono le chance
più dolce è la
vittoria.

si dice che si deve lottare per la propria
libertà.
questo lo so.
solo che non ho lottato contro i giapponesi, gli italiani, i tedeschi
né i russi
per la mia libertà.
ho lottato contro gli americani: i genitori, i cortili di scuola,
i capi, le donne di strada, gli amici, il sistema stesso.

non c’è fine, è ovvio, alla lotta.
nuove avversità arrivano come un treno in orario.
forse non sarà più il mattino del doposbronza né
la catena di montaggio in fabbrica
ma la perfidia, l’inganno e la falsa speranza li
sostituiscono.
credo che siamo sotto esame anche mentre
dormiamo, e spesso diventa tutto così letale
che possiamo solo esorcizzarlo a risate.

per resistere ci vuole un po’ di fortuna, un po’ di sapienza
e un ragionevole senso dell’umorismo
perché chi ha freddo ha ancora più freddo,
chi è forte è ancora più forte,
chi era coraggioso è meno coraggioso e
noi possiamo soltanto
meditare sul fatto che
l’elefante se ne sta silenzioso nella foresta in attesa di morire,
che gli uomini falliscono ripetutamente ripetutamente
ripetutamente,
che il prete dimentica le preghiere,
che l’amore può trasformarsi in follia,
o che la pioggia fredda infradicia la tomba
di Mozart.
è alla faccia di queste
e di così tante altre cose che
alla fine si impara a
resistere.
 
Charles Bukowski 
Foto: Paulo César
 

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
I commenti sono disabilitati.