Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non č cosė.
I sogni più ridicoli e più pazzeschi sono stati talvolta causa di successi straordinari.

Luc de Clapiers de Vauvenargues
Immagine
 "La fortuna guida dentro il porto anche navi senza pilota" W.Shakespeare ... di Alessandra Mazzucco

\\ Home Page : Articolo
Pungente Brecht: "Io so quello che mi serve"
Di Alessandra Mazzucco (del 28/02/2008 @ 22:25:15, in Sguardi beffardi, linkato 5816 volte)

Questi versi sono stati scritti tra il 1925 e il 1928 e fanno parte di una raccolta che originariamente doveva essere registrata su disco. La tematica è incentrata sulla disumanizzazione, il vuoto e l'anonimato della vita nelle grandi città, già in atto in quell'epoca. La voce femminile è sicura, sa qual è l'obiettivo da perseguire e come raggiungerlo: la bellezza, prima di tutto. Nessuno sforzo, nessun tormento, nessuna passione: tutti sanno quanto segnino un viso. L' ideale è una giusta via di mezzo, che preservi la pelle luminosa e giovane. Brecth ne prende atto, non si sogna nemmeno di accusare o di inveire, gli basta una piccola frase tra parentesi, l'ultima: signorile stilettata. 
 
Io so quello che mi serve.
Basta che mi guardi nello specchio
e noto che devo
dormire di più; l'uomo
che ho, mi rovina.
 
Quando mi sento cantare, dico:
oggi sono allegra; questo fa bene
alla carnagione.
 
Faccio di tutto
per restare fresca e soda,
non farò sforzi: perchè
vengono le rughe.
 
Non ho niente da regalare, ma
me la cavo con la mia razione.
Mangio con cautela; vivo
lentamente; sono
per il giusto mezzo.
 
(Così ho visto sforzarsi la gente.)
 
Bertold Brecht
Dipinto: "Giovane donna allo specchio" Balthus

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
I commenti sono disabilitati.