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Gli straordinari artisti di Bussana
Di Alessandra Mazzucco (del 17/04/2008 @ 14:06:02, in Sognatori tra i pennelli, linkato 3621 volte)

Il 23 febbraio 1887 il borgo medioevale di Bussana, situato sulle colline a pochi chilometri da Sanremo, venne raggiunto dalle terrificanti scosse di un terremoto.
Erano le 6,20 e molti si trovavano all'interno della chiesa del paese. Ebbero appena il tempo di rendersi conto della catastrofe che si stava abbattendo su di loro, che in pochi attimi il tetto crollò, travolgendoli. La violenza del sisma fu tale da distruggere la maggior parte delle case, imprigionando ed uccidendo un centinaio di persone.  
Il responso della Commissione che si occupò di verifcare l'entità dei danni fu drammatica: le abitazioni furono giudicate inagibili e ciò che del villaggio ancora non era crollato, rischiava di cedere da un momento all'altro. Malgrado le proteste di chi avrebbe voluto ricostruire il proprio mondo là, nel punto in cui si era fermato, ai sopravvissuti fu proibito di rientrare nel villaggio e promesso un borgo nuovo di cui si iniziò subito la costruzione. Fu così, che nel giro di pochi anni e qualche chilometro più in giù, nacque Bussana "nuova".  
Il vecchio borgo ferito iniziò la sua inesorabile decadenza. La rigogliosa vegetazione ligure invase le abitazioni abbandonate, pioggia e sole intaccarono le mura precarie e per più di mezzo secolo le case sventrate in cima alla collina rimasero tragico monumento al dolore.   
Il 1960 portò con sè un vento nuovo: i sogni audaci di un pittore torinese, Clizia. Sedotto dal fascino delle antiche pietre del borgo diroccato ebbe un'ispirazione folle: costruire tra le macerie il Villaggio Internazionale degli Artisti. L'idea fu accolta con entusiasmo dal pittore, Vanni Giuffrè e da un poeta, Giovanni Fronte, pionieri della nuova comunità che in poco tempo attirò un gran numero di artisti. L'inizio fu duro, ma animato da una forte determinazione. L'esperimento di una "comune" non era una novità in campo artistico, basti pensare al Bateau  Lavoir, nome dato al cadente edificio che vide nascere il cubismo, ma a Bussana non esistevano più reti fognarie, nè impianti idraulici: l'acqua era da trasportare a mano attraverso una lunga strada e, naturalmente, non c'era energia elettrica. Benchè Clizia avesse provato a stilare uno Statuto, la vita comunitaria, già difficile da realizzare in condizioni normali, veniva messa a repentaglio da difficoltà di carattere pratico, inoltre, il timore incombente di un ordine di sgombero, non contribuiva certo a rasserenare gli animi...  
Qualcuno se ne andò, ma c'era chi arrivava, tanto che il Villaggio degli Artisti divenne una favolosa realtà. Le case vennero ricostruite seguendo lo stile originale e i colori delle tele dei pittori, appoggiate ai muri o appena scorte tra le finestre, portarono una luce nuova e suggestiva al vecchio borgo. L'artigianato e la curiosità dei turisti divennero fonte di sostentamento per una comunità formata da spiriti liberi, alcuni itineranti, altri, come Guido Giordano, detto "da Bussana", pittore che lasciò il suo impiego al ministero per vivere nel Villaggio fino all'ultimo giorno, ben radicati ad un sogno diventato reale. Tra il 1974 e il 1977 agli abitanti fu riconosciuto il diritto di residenza e finalmente arrivarono anche l'acqua e l'elettricità. Ma la storia di questo borgo è densa di avvenimenti, di pacifiche lotte e di personaggi davvero straordinari. Maurizio Falcone, musicista e compositore, è uno di loro. Racconta e si racconta nel notevole sito che ha realizzato sul Villaggio e su tutte le sue vicissitudini non ancora concluse.    
Bussana vecchia è oggi un borgo conosciuto e visitato da molti ospiti. I suoi vicoli si sono arricchiti di nuovi laboratori artigianali e di punti di ristoro che non intaccano l'antica suggestione medioevale. Artisti imprevedibili si incontrano, magari spariscono, per poi farsi rivedere l'anno successivo... è un luogo remoto, ma sempre inconsueto. L'unica sensazione che non cambia da una visita all'altra, si chiama libertà. 
 
Dipinto di Guido da Bussana