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Adonis: "Specchio per il corpo dell'amante"
Di Alessandra Mazzucco (del 23/10/2010 @ 19:17:16, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 6515 volte)

"La mia lingua è nata con la mia pelle, con il battito del mio cuore." Adonis, candidato al Premio Nobel, è uno dei più grandi poeti arabi. Vive esiliato a Parigi, con un forte ricordo della sua terra d'origine, la Siria, e una grande fiducia nella potenzialità sociale della donna.  Adonis ha oggi 80 anni, è antireligioso, e in passato ha trascorso un anno in carcere, insieme alla moglie, Khalida Said, per essersi opposto ad un regime di violenza ed oppressione. Ama il mondo arabo: la sua arte, le tradizioni, la lingua, che ha contribuito a rinnovare...  e attraverso la poesia offre al mondo occidentale l'immagine dolce e seducente che purtroppo spesso sfugge a chi conosce gli arabi solo tramite le notizie dei giornali.
Possiede un' ammirazione e un rispetto innato per la donna, "il cammino dell'uomo verso se stesso": la celebra nelle sue opere, ne sostiene le conquiste sociali, la sollecita ad una continua sfida per realizzare il sogno di un mondo migliore da lasciare in eredità a figli e nipoti. "Voi che nascete per dare la vita al mondo, dovete costituire un'internazionale della pace. Voi siete l'antidoto alla violenza."   
"Specchio per il corpo dell'amante" è il titolo che Adonis ha scelto per questi versi fortemente evocativi.
Un ricordo che poco a poco confonde i sensi... sparisce, riappare... disorienta... come un profumo, che sembra di sentire.
  
Il corpo dell'amante, ogni giorno,
svanisce nell'aria, diventa profumo
volteggia, evoca tutti i profumi
si reca al proprio giaciglio
avvolge i propri sogni, si dissolve come l'incenso
riaffiora come l'incenso.
 
Le sue prime poesie sono simili al dolore di un
     bambino
smarrito nel vortice dei ponti
poichè non sa come rimanere nelle acque, non sa
     come attraversarli.
 
Adonis
 
Immagine: "I cling to your memory (stay with me)" di Julian Hill